Buongiorno a tutti da Radio 3Bi! Oggi sono in compagnia di Sebastian Ercole, il nuovo direttore di Carlo Volponi SA. Ciao, Sebastian!
Sebastian: Ciao, buongiorno a tutti!
Allora, Sebastian, raccontaci un po' di te e del tuo percorso professionale prima di arrivare alla Carlo Volponi SA.
Sebastian: Sì, bene, con molto piacere. Vengo da un'esperienza molto lunga, di circa 15 anni, nel mondo immobiliare, dove ho seguito l'immobile dalla sua progettazione fino alla vendita e all'amministrazione. Dopo 15 anni, alla fine mi è capitata un'opportunità di cambiare nettamente e completamente settore, e alla soglia dei 40 ho detto: "È il momento giusto per fare una svolta professionale." Ecco perché sono alla conduzione adesso della Carlo Volponi.
È un ruolo sicuramente molto stimolante, immagino.
Sebastian: Molto sì, soprattutto per me che sono una persona molto ambiziosa, cerco di dare sempre il massimo nel proprio lavoro, e il progetto è molto interessante, molto stimolante. Per questo è stato per me molto semplice accettare.
A proposito del progetto, quindi, quali sono i tuoi obiettivi e la tua visione per il futuro della Carlo Volponi?
Sebastian: I temi sono sempre tanti da affrontare: dalla tecnologia al personale, all'aumento dei prezzi, soprattutto per noi che siamo nel mondo industriale, dove magari la materia prima, tra guerre e tempi di consegna, è nettamente cambiata rispetto agli anni precedenti, soprattutto dopo il COVID. I temi da affrontare sono sempre tanti, cerchiamo di rimboccarci le maniche, di alzare la testa e di affrontare ogni tema singolarmente nel miglior modo possibile, soprattutto per la soddisfazione del cliente finale.
Ecco, appunto, hai accennato ai vari scossoni che ha subito il mercato, tra pandemie e quant'altro. Quali opportunità vedi tu nel vostro settore da poter cogliere?
Sebastian: Una delle opportunità è sicuramente quella di prepararsi annualmente con lo stock, quindi cercare di acquistare a un miglior prezzo lo stock annuale per averlo pronto all'uso ogni volta che si ha necessità, di avere la carta, piuttosto che la colla, piuttosto che l'inchiostro. Essendo noi chiaramente una stamperia, queste materie sono importanti, quindi, ecco, averle già in stock e poter contare su un anno di lavoro è uno dei passi fondamentali.
Certo, assolutamente. Quindi, parlando di opportunità, parliamo anche di sfide. Quali sono, secondo te, le sfide principali che affronterai?
Sebastian: Una delle sfide principali è sicuramente la mano d'opera, perché purtroppo non riusciamo a trovare sempre la mano d'opera necessaria. A volte si ricorre a manodopera estera. Abbiamo un problema con gli apprendisti, dove non riusciamo a trovare giovani che vogliano entrare in questo ramo, e quindi, ecco, è uno dei temi che sto cercando di affrontare, soprattutto con le associazioni di categoria, che dovrebbero aiutarci in questo senso. Stiamo trovando delle soluzioni, ma il problema è che non sono soluzioni a breve termine, ma tutte soluzioni a lungo termine. Fortunatamente, ho uno staff molto preparato, misto, da un'età quasi pensionistica a giovani ventenni che sono in azienda, quindi riesco ancora a sopperire a quella che è la ricerca di personale. L'altro tema è sicuramente la tecnologia. Oggi abbiamo una tecnologia che avanza a passi da gigante, e non è sempre facile rimanere sulla cresta dell'onda, perché vuol dire investire in aggiornamenti continui e, soprattutto, in macchinari di ultima generazione. Nel nostro settore, questi macchinari hanno sicuramente un'imponenza in termini di grandezza, ma anche un valore economico veramente alto, quindi non è sempre facile. Però devo dire che l'azienda, in 60, 61 anni che esiste, è sempre riuscita a essere un passo avanti rispetto a tutti. Questo è fondamentale, sicuramente.
Quindi hai accennato al tema delle tecnologie, un tema sicuramente molto attuale. Come si colloca in questi temi la Volponi, parlando di innovazione e sostenibilità?
Sebastian: Devo dire che la filosofia dell'azienda, prima di me e con la mia entrata, è sempre stata lineare. Io sono una persona che ha sempre pensato all'ambiente, l'azienda lo ha sempre fatto. Quello che cerchiamo di fare è adeguare quelli che sono i consumi, soprattutto quelli elettrici. Non da ultimo, abbiamo fatto un importante investimento nel fotovoltaico, che entrerà in funzione praticamente fra due settimane, quindi siamo anche felici, perché ci permette non solo di pensare all'ambiente, ma anche di risparmiare a livello aziendale. L'altro tema è soprattutto gli eccessi di produzione. Quello che sono carte in eccedenza, nel nostro caso, cerchiamo di darlo a delle aziende specializzate nello smaltimento e nel riutilizzo. Questi sono i due fattori principali che noi portiamo avanti da anni.
Bene, molto bene. Un'ultima domanda: come vedi il futuro nei prossimi 5-10 anni dell'azienda?
Sebastian: Allora, diciamo che il piano per i prossimi 5 anni è già stato programmato e progettato. Per 10 anni, ancora no, ma è in fase di elaborazione. Nei prossimi 5 anni, sicuramente cercheremo di ottenere qualche nuova tecnologia per poter avere sempre più fetta di mercato ticinese, perché magari ci sono etichette che non riusciamo a produrre e vogliamo poterle produrre. Vogliamo cercare di aumentare la clientela ticinese, ma soprattutto, nei prossimi 5 anni, sarà poi anche un progetto dei prossimi 10, di prendere sempre più clientela svizzero-tedesca. Spero, nei prossimi 10 anni, col mio operato, di arrivare a diventare un punto di riferimento a livello nazionale per la stampa di etichette, perché non tutti sanno - e scusa, faccio questa piccola aggiunta - che l'etichetta sembra una cosa molto banale, ma il 95% dei prodotti sul mercato, senza etichetta, non può essere commercializzato per tutta una questione di dati tecnici importanti per il consumatore, come la data di scadenza o gli ingredienti. E soprattutto devo dire che è il primo contatto che le aziende hanno col consumatore. Certo, il consumatore compra un determinato prodotto se è attirato dall'etichetta. Immaginiamoci una bottiglia di vino: molti magari conoscono il Barolo piuttosto che il Sassicaia, ma sono attirato da quello che è l'etichetta. Se l'etichetta mi attira, io reputo quello un buon vino, poi magari non lo è. Questo è un tema molto importante per far capire anche quanto importanti siamo noi sul mercato, e soprattutto per le aziende nel mondo industriale.
Assolutamente sì. Grazie Sebastian. È stato un piacere!
Sebastian: Anche per me, grazie a tutti!