Media Digitali - un uso consapevole per adolescenti e genitori
Smartphone, tablet, console per videogame sono pratici e divertenti ma il loro uso crea anche tanti dubbi ed interrogativi. Quali sono i rischi del digitale e cosa significa farne un uso consapevole?
Se da un lato è vero che gli adolescenti, negli ultimi anni, tendono ad uscire meno e bevono e fumano meno, dall'altro lato passano più tempo davanti ai loro schermi.
Smartphone, tablet, console per videogame sono pratici e divertenti ma il loro uso crea anche tanti dubbi ed interrogativi. Quali sono i rischi del digitale e cosa significa farne un uso consapevole? Come poter far rispettare dei limiti e quali sono le regole corrette da adottare? Nell'articolo vedremo come accompagnare al meglio i figli nell'uso dei media digitali.
Ormai i nativi digitali fanno parte della nostra vita da genitori. Grazie ai media anche noi ci informiamo, restiamo in contatto con amici e parenti e di per sé non è pensabile farne a meno altrimenti si rischia di emarginarsi dalla società attuale.
Tra i 6 ed i 9 anni ben 1/4 dei bambini ha un telefono proprio mentre tra i 10 e li 11 anni la percentuale sale al 60%. Tra i 12 ed i 13 anni la percentuale arriva al 77%.
Tra i 6 ed i 13 anni l'81% guarda almeno una volta alla settimana la tv ed il 76% ascolta musica. Ben il 68% si diverte con i videogiochi.
Tra i 12 ed i 19 anni il 99% dei ragazzi ha un telefonino e praticamente tutti lo usano tutti i giorni. Il 73% ha un proprio computer. I ragazzi di queste età trascorrono quasi 2h e mezza online e nel fine settimana anche 4h al giorno.
Gli adolescenti usano i media digitali per divertirsi, ascoltare musica, guardare video, serie tv, social, giocare ai videogiochi, fare foto e condividerle tra di loro. Internet viene anche usato per scopi scolastici.
I videogiochi vengono maggiormente usati dai maschi mentre i social network sono i più usati dalle ragazze (94% ragazze contro l'86% dei ragazzi). I video vengono visti invece dal 91% dei ragazzi e dal 78% delle ragazze
I media digitali sono tanto amati perché facilmente accessibili da quasi qualunque posto grazie agli smartphone, hanno una continuità di informazione continua e costante con contenuti praticamente illimitati di ogni genere.
Pensare di restare anonimi durante la fruizione dei contenuti digitali è un altro aspetto che ha favorito la spinta verso questi mezzi a discapito di altri più tradizionali quali radio e giornali. Si ha infatti una sensazione di controllo quasi totale di quelle che sono le informazioni che transitano attraverso i nostri dispositivi e si ha un appagamento immediato (lo voglio, ora.). Anche quando non si sta bene i media digitali sono una panacea immediata per sentirsi meglio aiutando le persone a distrarsi facilmente.
Se quindi a livello di apprendimento e crescita personale i media digitali permettono di comunicare tramite social, forum e messaggi immediati molto facilmente dall'altro i contenuti potrebbero non essere appropriati alla visione da parte di un minore quali contenuti violenti o sessualmente espliciti.
E' bene quindi che per primi siano i genitori ad acquisire le giuste conoscenze ed imparare ad usare i media elettronici in maniera da apprendere quali sono i vantaggi sia per la formazione dei giovani che nella loro vita quotidiana; dall'altro lato è bene evitare un uso eccessivo da parte dei giovani visto che siamo i primi che davanti a TikTok, Youtube, Whatsapp o altri media rischiamo di passare ore ed ore senza accorgercene a causa dell'impatto immersivo con cui sono stati realizzati che, quasi come una passione morbosa, ci trascinano dentro un vortice di immagini ed emozioni sempre più stimolanti e sempre più in linea con i nostri interessi (i famosi cookie).
Se da un lato il media deve essere visto come opportunità per ampliare le proprie competenze sociali e non (da autore piuttosto datato ricordo ancora il primo Doom grazie al quale la rapidità di osservazione è stata notevolmente ampliata e sfruttata in maniera positiva nelle sessioni di pattinaggio su ghiaccio per rendersi conto della situazione) dall'altro occorre stare attenti a situazioni di cyberbullismo a causa di insulti e bullismo o rischi finanziari dove i giovani rischiano di trovarsi coinvolti in giochi e scommesse online. Può inoltre succedere di trovarsi di fronte al furto della propria identità e trovare immagini ed informazioni personali diffusi su Internet senza autorizzazione.
Quale è quindi il giusto modo di comportarsi?
Non esiste una "modalità giusta" che vada bene sempre o con chiunque. Ogni situazione va vissuta in maniera personale dalle famiglie. In generale è bene interessarsi di quello che fanno i nostri figli online facendosi coinvolgere a nostra volta visto che loro nascono digitali e noi, probabilmente, ci siamo capitati ma non abbiamo ancora ben compreso l'uso che se ne può fare.
Evitiamo di giudicare o di negarne l'uso senza ben comprendere quello che può essere il vero potenziale dello strumento e le capacità che può portare. In tal modo si crea un rapporto decisamente migliore e sarà il minore stesso che si confiderà con voi trovando un valido supporto nelle attività di tutti i giorni.
Occorre negoziare delle regole ben chiare cercando di comprendere in che ore della giornata i ragazzi passano sui media digitali. Valutare anche quanto tempo si può stare online facendo magari un calendario giornaliero o tramite l'uso di app appropriate limitare l'uso di alcune app a determinati intervalli di tempo. Sarebbe corretto anche evitare che i media digitali entrino in camera da letto in modo da non distrarsi subito prima di andare a letto o appena dopo il risveglio.
Per i videogiochi si possono utilizzare anche le norme PEGI per capire quale sia un videogioco adatto al minore in modo da far comprendere anche a lui/lei i motivi di tale scelta.
Qualora non vengano rispettate è bene parlarne per capire quali sono i rischi di un uso improprio dello strumento.
Ovviamente coinvolgere il minore in attività extra-scolastiche è una buona pratica per distrarlo da un uso smodato della tecnologia ed è sempre meglio accompagnare che sorvegliare le attività che fanno i propri figli perché altrimenti prima o poi si rischierà di dar modo a loro di trovare un escamotage per bypassare il blocco e questo potrebbe sfociare in comportamenti decisamente poco piacevoli con rischi anche per i genitori notevoli.
Sin da piccoli i bambini osservano e replicano il comportamento degli adulti. Se siete degli adulti immersi nel digitale fermatevi a domandarvi cosa fate per rilassarvi dopo una giornata pesante? Quando ricevete un messaggio interrompete la conversazione? Ricordatevi che i vostri figli avrebbero bisogno di tutta la vostra attenzione per crescere al meglio!
Siamo noi a dare l'esempio e se l'esempio non è corretto è dura aspettarsi qualcosa di diverso.
L'uso dei media digitali in maniera errata può avere gravi ripercussioni sulla vita sociale. E' per questo che i genitori devono essere i primi ad accorgersi di certi segnali preoccupanti come un uso sempre più smodato a discapito di altre attività o delle difficoltà scolastiche che prima non c'erano, conflitti in famiglia o acquisti online che diventano continui e costanti portando anche a problemi finanziari.
Anche la salute psichica ne può risentire con stati di depressione o stress insoliti, si pensa solo a stare online e diventa nervoso se non è online. Ultimo ma non meno importante anche la salute fisica visto che le posizioni durante l'uso dei media digitali spesso non sono delle migliori e la sedentarietà non è un buon mezzo per migliorare la propria salute fisica ad esempio mal di schiena, crampi, calo della vista ed altre situazioni decisamente poco piacevoli.
Non c'e' quindi una durata ideale per tutti ma è bene mettere dei limiti e farli rispettare. Come tutte le cose esagerare non fa bene e se non alzi la testa il computer ti calpesta!
E' anche vero che in certe situazioni il malessere potrebbe essere altrove ed il ragazzo per sfuggire a delle situazioni personali ricorre ad internet dove trova un "luogo sicuro" dove trascorrere il suo tempo con i propri "amici digitali" che non fanno parte della sua vita reale. Solitudine, stress, mancanza di autostima o difficoltà familiari possono essere dei motivi che lo spingono a nascondersi dietro ad uno schermo.
L'obiettivo in questo caso è di tenere aperto il dialogo ed ampliare la propria prospettiva di genitore per comprendere meglio la fonte del problema.
Cosa fare in queste situazioni?
Domandare direttamente al/alla ragazzo/a con delle domande aperte del tipo:"Ho visto che esci sempre meno: come mai?", "Ho l'impressione che giochi sempre di più, perché?"
Aiutare il figlio a scegliere delle attività: hockey, canto, pallanuoto, calcio, pattinaggio, scacchi, padel...sono tantissime le attività che potrebbe fare che ci circondano e di cui magari non siamo a conoscenza.
Se la situazione non migliora è bene interpellare un servizio specialistico che possa darci supporto per migliorare sia la nostra situazione che quella dei nostri figli.
In tutti i casi non andiamo a condannare i media digitali perché fanno e faranno parte del loro quotidiano e se da un lato noi ci siamo caduti ricordiamoci sempre di quando eravamo bambini noi e guardavamo troppo la tv, quella strana scatola sconosciuta ai nostri genitori, non era forse una cosa analoga?
Fonti:
Studio JAMES 2018
Dipendenze Svizzera
Radix Svizzera Italiana