Intelligenza Artificiale: l'etica della tecnologia
Quando prendiamo un artefatto tecnologico lo consideriamo neutrale ed abbiamo detto che dipende da come lo usiamo. Immaginiamoci 60.000 anni fa quando prendevamo in mano una clava: potevamo usarla per aprire le noci di cocco per sfamare più persone o per bastonare qualcuno poco simpatico. L'artefatto tecnologico ha una zona che si chiama manicum che ha come radice manicum ossia come la mano lo usa. Siamo andati avanti così per qualche secolo.
Langdon Winner negli anni 80 scrisse un articolo dal titolo "Do Artifacts Have Politics?" ossia li artefatti hanno una politica? Lui mostra con un esempio la situazione. Immaginiamo di andare a New York a vedere un'autostrada, la Parkway fatta di asfalto e cemento armato che è quello che vediamo ad occhi nudo. Se poi indaghiamo su chi ha fatto l'autostrada è un politico molto famoso che si chiama Robert Moses, di cui è stata fatta una biografia dal giornalista Robert Caro in un libro di oltre 1000 pagine molto famoso che ha vinto il premio Pulitzer ed è tuttora tra i più venduti in America nella sezione saggistica.
Quali erano le idee di Moses, un politico degli anni 40 dello scorso secolo? Erano idee che oggi speriamo siano inaccettabili ma che all'epoca andavano molto di moda. Per Moses la parte migliore della città doveva essere per la parte della popolazione che lui riteneva migliore: i bianchi ricchi. Siccome quell'autostrada porta a una delle parti più belle che ci sono là intorno che è Jones Beach a Long Island, lui aveva bisogno che fosse solo per i bianchi ricchi e allora non costruisce nessun mezzo di trasporto pubblico. Il treno non c'è. Quei ponti che sembrano uguali a tutti gli altri ponti in realtà sono due piedi, circa 61 cm, più bassi dello standard in modo che nessun autobus riesce a passare. Solo che si poteva per mettere una macchina poteva andare in spiaggia e Winner conclude: "Every technological artifact is a displacement of Power is a form of order" in pratica ogni artefatto tecnologico è una disposizione di potere.
Quindi la tecnologia non è neutrale. In base a come viene applicata la tecnologia in un contesto sociale dispongo il potere, do una forma d'ordine. In base a come si dispongono alcune infrastrutture pubbliche dai o togli.
Durante la pandemia il diritto alla salute è stato ordinato tra i cittadini col vaccino da un algoritmo nascosto dietro un portale della sanità regionale e abbiamo iniziato a dare il diritto alla salute prima a chi era più anziano. L'algoritmo, la tecnologia ha quindi lo stesso potere che aveva il calcestruzzo ai poteri di Moses. Se prima c'era modo di discutere con il direttore di banca per farci dare un prestito, adesso c'e' l'algortimo che non si trova fisicamente da nessuna parte, vive nel Cloud.
E' quindi importante essere interessati e non lasciare che cose, che prima venivano discusse in un contesto dove si conosceva la controparte in un sistema democratico, non bisogna lasciare che queste cose appartengano ad una elite che decide alla scrivania cosa fare senza che nessuno possa discuterne. Ecco la tecnocrazia. Mentre democratico è la mediazione tra diversi interessi, tecnocratico è la maggiore efficienza per la messa a terra. Occorre quindi essere degli stakeholder ossia dei portatori di interesse in modo che certe decisioni vengano prese in contesti adeguati, non perché non siano a fin di bene ma perché è giusto che vengano discusse dopo i decenni e decenni di lotte spese per una democrazia giusta. Da buoni cittadini è bene interessarsi a questi fenomeni di trasformazione.